Recensione al libro 6 ORE... POI L'OBLIO


di Daniela Coppotelli

Narrativa - copertina morbida - 240 pagine


Esiste un mondo interiore, infinito, come ho sempre detto, un mondo che nulla ha a che vedere con la ragione e la contingenza. Il nostro io profondo e nascosto, piuttosto immateriale, celato al mondo da strati di materia: ossa, sangue, muscoli; da strati di convenzioni sociali: consuetudini e modi di essere banali e conformisti; da strati di maschere di circostanza sovrapposte, interscambiabili.

Un difficile compito per l’uomo riuscire a controllare e dominare questo multistrato di fenomeni, spesso confusi e amalgamati tra loro a creare nuovi livelli e indicibili miscugli.

Parto da questa mia personalissima considerazione per commentare il libro di Daniela, un libro dal contenuto multistrato, con svariati livelli di interazione e, forse, di conoscenza. Un intenso viaggio introspettivo che l’autrice mirabilmente ci costringe ad intraprendere usando un insolito mezzo di trasporto, non molto chiaro dapprincipio, ma che si delinea in chiaroscuri durante il percorso per emergere in tutta la sua tridimensionalità alla fine del viaggio. Il mezzo in questione, mi permetto di dire, è insolito poiché è diverso a seconda del lettore, sta a questi individuarlo e usarlo nel migliore dei modi.

Ho preso il libro poiché credevo, dall’anteprima on line, che si trattasse di un thriller o un noir, generi che mi appassionano, stranamente, per l’effetto placebo che hanno sulla mia indole, (forse non sono tanto normale!), e incredibilmente mi sono ritrovata a tornare alle mie stranissime e perenni elucubrazioni sull’uomo e ciò che divide il suo di fuori dal suo di dentro. Può sembrare piuttosto folle e, sì, decisamente pirandelliano, ma ho sempre creduto che ciò che separa un malato di mente, tecnicamente si dice schizofrenico, da un sano di mente, tecnicamente si dice ?, sia la capacità di gestire il multistrato di cui parlavo prima. Pensandoci meglio dico che sia la VOLONTA’ di gestire il multistrato di regole sociali e di facce di circostanze.

La vita è in realtà un inganno, un continuo susseguirsi di avvenimenti simili tra loro che si intrecciano, si incrociano, si confondono e si separano a costruire una sorta di labirinto ingannevole, dove scorgi in lontananza una luce, la via di uscita, ma che non raggiungi mai. Così come la vita è una fitta rete in cui uomini “speciali”, quelli che assottigliano il multistrato per avvicinare il loro fuori al loro dentro, si perdono; così il racconto di Daniela ci trasporta in un labirinto stratosferico, ingannevole e mutevole, dove le protagoniste, donne speciali, intrecciano e perdono le loro vite in una corsa folle e disperata alla ricerca della libertà.

E noi con loro, corriamo e ci disperiamo man mano che il tempo passa: 6 ore, 6 ore per uscire, per trovare la libertà, altrimenti… l’oblìo, la fine.

Un viaggio metafisico in un luogo concretamente ben congegnato, opera fine di ingegneria con dettagli meccanici precisi, un luogo emotivamente ben realizzato dove estrinsecare le emozioni più profonde, paure e dolori, ricordi e passioni.

Un viaggio pieno di sorprese quindi, con svolte e deviazioni in cui, ad una profonda ed attenta riflessione, è il lettore a scegliere per capire, finalmente, dove il viaggio finisce. Non lo svelo… fatevi un giro!

Ovviamente, e mi ripeto lo so, ho scritto ciò che questo particolare viaggio mi ha dato.


Commenti

  1. ogni volta ti leggo...ti leggo trattenendo il fiato come se le tue parole, le tue sensazioni mi portassero con loro in un mondo profondo e denso di forti emozioni...ti leggo e tu scrivi, scrivi di mondi interiori, di grovigli di emozioni, di maschere, di inganni...difficile scrivere di questi mondi nascosti che tanto vorrebbero veder la luce...tu lo fai in modo meraviglioso!!
    grazieee

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  2. grazie Chiara...
    Parole che scaldano il cuore e che mi fanno gongolare dal piacere...
    un abbraccione!

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